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Il Blog di Lella Canepa

Immagine del redattorelellacanepa

CALENDULA FIORRANCIO


Fiorrancio, fior d’ogni mese;

perché fiorisce ogni calenda si chiama ancor calendula;

perché si gira al girar del sole

è detta sposa del sole e orologio dei contadini”

In questa assolata estate, ultimo dei fiori che posso raccogliere ancora, ma non ultimo davvero per le proprietà... eppure così comune, così dimenticato come fiore, salvo poi andare in erboristeria e comperare creme alla Calendula, saponi alla Calendula, tinture di Calendula, olii e pomate alla Calendula, senza ricordare che con un vaso sul terrazzo o poche piante in giardino, con il fortunato rischio diventino infestanti, possiamo godere in maniera casalinga di tutti i benefici di questo fiore, compreso l'assordante arancio smagliante delle sue corolle che rincuora già a guardarlo.

campo di Calendula selvatica in Puglia - prov. Taranto


Pianta che non mancava mai nei giardini di una volta, facile da riconoscere, somigliante a una margherita ma dal colore, appunto, arancio vivo che le dà il nome volgare di "fiorrancio", ma anche con tonalità che arrivano al giallo, con un odore particolare, un sapore intenso per tutta la pianta, dalle foglie opache e carnosette, un poco appiccicaticce.

Ne esistono diverse varietà, facilmente se ne incontrano due, una coltivata con più giri di petali nella corolla, una semplice selvatica, tutte più o meno con le stesse proprietà.

Effettuato il facile riconoscimento non resta che approfittarne a piene mani.

Quali gli usi? Tanti... semplici...

Primo l'oleolito, siamo ancora in tempo. Basta una manciata di corolle fresche o appena appena appassite, un vaso di vetro se è possibile scuro, olio di oliva bio.

Non mi resta che mettere i fiori dentro, coprire con olio, se il vaso non è scuro sistemarlo in un sacchetto di carta, tipo quelli del pane, e posizionarlo dietro una persiana chiusa dove il sole può comunque trasmettere il calore.

Lascio per 30/40 giorni, poi filtro, se sono giornate molto calde anche prima.

Due precisazioni mie personali: questo è un altro oleolito che faccio con olio di oliva evo bio, convinta come sono che le proprietà dell'olio di oliva si sommano a quelle della Calendula. E' un oleolito per il quale penso non sia necessario esporlo alla luce diretta del sole caldo estivo, ma solo al calore.

Se si vuole un olio più fluido per massaggi si può fare con altro tipo di olio, di riso, di mandorle, di sesamo.

Con l'oleolito che si ottiene è possibile lenire la pelle arrossata causata dal pannolino nei bambini, eritemi e dermatiti di vari natura.

La Calendula contiene un'essenza in grado di neutralizzare il veleno delle punture di insetti, così come quello delle meduse.

Negli anni ho scoperto le sue proprietà vasodilatatrici coadiuvanti nei problemi legati alle vene varicose, emorroidi e ragadi.

Usato nei massaggi, per esempio delle gambe, riduce la sensazione di pesantezza e contribuisce alla guarigione di ulcere.

Al contrario dell'oleolito di Iperico (qui>>>) fotosensibilizzante, l'oleolito di Calendula è un ottimo pre-sole.

Se il massaggio con l'olio non piace, si può confezionare una pomata casalinga, profumandola con l'aggiunta di qualche olio essenziale, tipo lavanda, qui>>> si trovano tutte le descrizioni del vero olio essenziale di lavanda

Cliccando sulle immagini si vedono i passaggi per fare la pomata.

Occorrono 10gr. di cera d'api, 40 gr. d'acqua distillata o come nel mio caso il mio idrolato di lavanda o di rose, 50gr di oleolito di calendula e se si vuole olio essenziale di lavanda o simili.

Di recente ho scoperto che l'acqua è assolutamente ininfluente, quindi la metto solo se ho l'idrolato a disposizione, altrimenti la crema viene benissimo anche senza.

Scaldo a bagnomaria, (qui>>> trovate cosa si intende per vero bagnomaria) la cera e l'oleolito in due contenitori diversi.

La cera ha bisogno di più tempo per sciogliersi e non è il caso di mescolare da subito cera e oleolito, in quanto meno si scalda l'oleolito meglio è, aggiungendolo freddo farebbe solidificare la cera creando grumi difficili da togliere.

Sciolta la cera aggiungo l'oleolito appena appena tiepido, mescolando quel tanto da amalgamare, tolgo dal fuoco e aggiungo l'acqua intiepidita frullando con un frullino di quelli da pochi euro per fare la schiuma nel cappuccino.

Solo a questo punto aggiungo poche gocce di olio essenziale se voglio, mescolo con una paletta di legno fino ad avere un composto liscio.

Un consiglio: per pulire tutto quello che si sporca con la cera l'unica cosa che funziona è il bicarbonato, anche se uso pentolini e cucchiai apposta per questi miei lavori e non c'è nulla di tossico.

Ho lasciato per ultimo l'uso interno della Calendula, non mi piace il gusto e non riesco a usarla, come so che si può fare, in tisana, sempre per le proprietà antinfiammatorie, specie in gastriti e dolori di stomaco.

Voglio ricordare la sua importanza nell'orto, per le sue caratteristiche è un'ottima vicina per zucche, zucchine, cetrioli, melanzane, pomodori, legumi, peperoni.

Oltre a incrementarne la produzione scoraggia insetti e microrganismi pericolosi per queste verdure.

Nei giardini è stata sostituita, chissà perché, dalle Tagete, probabilmente ignorando che queste ultime sono chiamate impropriamente Calendula messicana in quanto hanno proprietà simili per l'uomo e anche per l'orto.


Strana la simbologia del Fiorrancio, con quel colore allegro dovrebbe essere proprio dedicato alla gioia, e per le sue proprietà lenitive ricordare lo star bene ...

Nato dalle lacrime di Venere che piangeva il suo Adone ucciso, è invece in tutto il mondo consacrato al dolore, alla morte, ai dispiaceri, alla gelosia, tanto che per i francesi è souci de champs. foto dal web

A Bali ci sono coltivazioni intensive di Calendula, dove fiorisce tutto l'anno, per la sua resistenza come fiore reciso.

Tutte le mattine vengono riempiti camion di corolle di fiori per essere portati al mercato, dove, per il loro colore giallo dorato, sono vendute per comporre il canang, la quotidiana offerta a Sang Hyang Widhi Wasa, il Dio supremo della cultura balinese.


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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un Manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.

Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.

Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>

 

Tutti gli usi alimurgici o farmaceutici indicati sono a mero scopo informativo, frutto di esperienza personale, declino ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

 

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