ASPRAGGINE E SPRAGGINE
È stata questa per me un'erba delle più difficili da identificare correttamente, nonostante quando la vedo, riconosco, senza esitazione, quella che voglio prendere tra le altre somiglianti.
Come spesso ho già avuto modo di dire, non mi occupo di riconoscimenti scientifici, ma solo di quelli empirici insegnati sul campo, dalla tradizione orale di chi ha raccolto prima di me e mi ha insegnato così i tratti riconoscibili di un'erba al tatto, dall'odore, con la vista.
Consultando vari testi sono arrivata alla mia personale conclusione che a grandi linee esistono due tipi di erbe raccolte per uso commestibile chiamate, comunemente Spraggine o Aspraggine, o anche, e capirete perché, Pei Giànchi.
Identificate un tempo tutte sotto il genere Picris, una di queste, quella che generalmente raccolgo io, è stata immessa in un nuovo genere e le è stato affidato il nome di Helminthotheca echioides.
Raccolgo questa ultima proprio perché, per me, è di sapore migliore delle altre.
La rosetta basale , quella che va raccolta in primavera, ha le foglie abbastanza larghe, poco dentate o per niente, ma soprattutto peli ispidi, quasi setole, che rendono la superficie ruvida e hanno alla base delle simil verruche spesso bianche, ma sempre, anche nelle foglie giovani, la superficie, oltre che ruvida e irsuta, non liscia, con una presenza di segni quasi come una specie di eritema, e facilmente la costa rossa
Facile capire perché le è stato affidato il nome di Spraggine, o di Pei Giànchi.
Il gusto non si può propriamente definire aspro, solo leggermente. meno se raccolta giovanissima, ma ben equilibra il gusto più amaro di altre erbe nel misto.
Più amara, dura e meno gradevole, per quanto mi riguarda, la parente Picris hieracioides, o altre Picris che molti chiamano pure Aspraggine, spesso confondendole e credo per tanti anni pure dai botanici identificate con lo stesso nome o come sottospecie una dell'altra, essendo il mondo delle Picris ampio e di difficile "interpretazione tassonomica" .
Molto comuni e infestanti, quest'ultima dalla foglia più stretta e più dentata, spesso con sfumature rossastre, sempre ispida di peli e con foglia ruvida, ma dall'aspetto che di per se non invita alla raccolta...
Picris hieracioides
Ma queste incursioni nel mondo scientifico poco mi riguardano e non sono certo deputata io a parlarne, lascio a chi ha approfondito tali argomenti con studi appropriati.
Personalmente mi interessa aver imparato a riconoscere quella che a mio parere è più appetibile bollita nel contesto delle erbe miste del Prebuggiun (qui>>>).
Mi affido alle sue pustoline bianche e ai suoi peli ispidi, e come sempre, al posto dove la raccolgo da anni.
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
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