DEL BURRO FIORITO ... E DEI BISCOTTINI PETALOSI
Mi chiedi perché compro riso e fiori?
Compro il riso per vivere
e i fiori per avere una ragione per cui vivere.
Confucio
Da qualche parte, nell'anno del non so quando, nella località di non so dove, mi arrivò all'orecchio la parola "burro fiorito" probabilmente legato nel discorso alla parola "malga"...
Da qualche tempo mi girava e rigirava in testa e una rapida ricerca su internet non ha dato nessun esito o non ho saputo cercare, quindi era necessario provare a fare quello che vedevo già fatto nella mia mente...
Di come si fa il burro ho parlato nel primo post che ha inaugurato questo blog (qui>>> Burro?grazie me lo faccio) ma è talmente semplice che non fatico a riscrivere.
Per farlo fiorito però è necessario avere qualche corolla di fiori selvatici appena raccolti.
È buona cosa rimanere su fiori semplici e conosciuti sicuramente edibili e mescolati di vari colori, quindi calendula, trifoglio rosso, tarassaco, malva, qualche tralcio di finocchio, uno dei pochi casi dove metto uno o due fiori di borragine per via del blu intenso che non guasta, qualche fiore di ortica morta, il lamium, lillà, geranio molle selvatico e erba roberta, ma anche viole, viole del pensiero, roselline.
Tutto assolutamente bio e appena raccolto.
Per fare il burro serve la panna liquida fresca. Quella che al negozio sta nel frigorifero del latte, con la scadenza breve, non quella a lunga conservazione da cucina tanto per capire.
Il procedimento è uguale a come si fa la panna montata, al di là del metodo campagnolo del fiasco, oggi basta un qualunque frullino, robot, frullatore, quel che si voglia.
In tempo che definire cinque minuti è tanto, frullando dalla panna liquida, si raggiunge lo stato di panna montata. Continuando il colore da bianco diventa giallino, si ottiene la separazione del grasso dal liquido, il burro è fatto.
Va messo in un colino a maglie strette e sotto l'acqua fredda corrente, senza paura, sciacquato per bene lavorandolo con una spatola per eliminare il liquido che ne comprometterebbe la durata oltre che il gusto.
A questo punto su una carta forno ho sparso i petali a caso e sistemato il burro appena fatto sopra, aiutandomi con la carta, l'ho "impastato" con i fiori, rotolandolo poi su altri petali perché aderissero bene anche all'esterno.
Ho formato il mio panetto e
Il risultato è delizioso, da verificare la durata del colore dei fiori, e da tenere conto che comunque i fiori rilasciano un poco di sapore, ma servire questo burro a un tè o ad una prima colazione, è quel momento di coccola che non può che fare bene.
Avendo ancora due fiori ho deciso di proseguire a fare biscotti fioriti.
Questi invece mi erano passati davanti mesi fa, sfogliando internet, vai a ritrovare ora come e perché, ma provare si può sempre provare.
La pasta ho deciso per la sucrē di Evelindecora (qui>>>) che se non avete visto i suoi biscotti decorati correte subito, una frolla ricca, in pratica per farla serve:
100 gr. di burro morbido
100 gr. di zucchero fine (non a velo)
2 tuorli di uovo a temperatura ambiente
200 gr. farina 00
scorza di limone, vaniglia
Mescolato burro e zucchero con una spatola, aggiungo i tuorli, gli aromi e la farina finendo di formare una palla a mano.
È possibile anche stenderla subito, io ho lasciato riposare un'oretta in frigo.
Per facilitare l'operazione si può stendere tra due fogli di carta forno, lasciandola relativamente più spessa dei biscotti finiti.
Sistemo a piacere, con un po di fantasia i fiori, tenendo presente la misura del tagliapasta rotondo che userò per tagliarli, copro con la carta forno e premo leggermente con il matterello.
Taglio semplicemente rotondi e inforno a 180° forno anche ventilato, controllando attentamente. Non devono colorire, bastano 10 minuti. Quando li tolgo dal forno sono ancora morbidi da non toccare fino a che non sono freddi.
A prova finita sono soddisfatta del risultato, certamente i colori forti rimangono di più e questo sarà tenuto presente la prossima volta, ma la mia mente vola e già immagino i soliti biscotti salati di pasta sablé che faccio per gli aperitivi, decorati con fiori di rosmarino, finocchio (che rende benissimo) fiori di origano, di timo serpillo e altro....
Un'altra delle cose che ho preparato giorni fa per questa estate sono i cubetti del giaccio fioriti.... credo non servano ricette per farli ma sono di grande effetto.
Ripeto SOLO FIORI EDULI, fate una veloce ricerca se avete dei dubbi, impossibile ricordarli tutti qui, oltre a calendula, trifogli, tarassaco, malva, finocchio, lamium, lillà, primule, geranio molle selvatico e erba roberta, viole, viole del pensiero, roselline, meglio rimanere sul semplice.
Per sambuco e acacia solo i petali perché le parti verdi sono tossiche anche se la quantità è davvero minima ed è per questo che qui uso i pochi fiori di borragine che mangio durante l'anno. Sul glicine sorvolo, ma io non lo mangio.
❌Sicuramente NO fiori di ranuncolo, vitalba, celidonia, aquilegia, clematidi, ortensie, falso gelsomino, azalee e rododendri, narcisi e tulipani, digitale, lantana, mughetto, pervinche, calle, erica, ginestra, oleandro e altri ancora più pericolosi di questi come lo stramonio e l'aconito. Tutti tossici se non anche velenosi, ma chissà quanti ne dimentico. Quindi attenzione.
Attenzione anche a dove si raccoglie, se sono fiori del giardino, che non provengano da un garden pompati con concimi chimici non adatti all'alimentazione.
Ancora una piccola stupidaggine, io vivo in campagna, circondata da migliaia se non milioni di fiori, nonostante questo non raccolgo inutilmente ciò che realmente non mi serve e solo il minimo indispensabile.
Non sono la padrona della natura e sono quella a cui i fiori sono meno necessari, quando raccolgo lo faccio consapevolmente e quando, per esempio, prima dello sfalcio, dopo poche ore sarebbero tagliati comunque.
Così, per rispetto verso di loro ma soprattutto verso di me.
Altre idee con i fiori sono in questo post : Mi è fiorita l'insalata (qui>>>) e in giro per il blog.
Spero un giorno di incontrare Dio, perché voglio ringraziarlo per i fiori. Robert Brault
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>