BUNOMMO ... O BELL'OMMO?
Liguria in questo periodo martoriata da piogge intense ... certo la terra aveva bisogno di acqua, ma forse non così tutta in una volta e con questa veemenza...
Per pensare positivo, guardo l'erba che assetata dal caldo estivo, beneficando dell'acqua, pare rinascere, e prima dei geli invernali ci regala ancora qualche giro fra i campi a raccogliere la seconda ondata di erbe per il Prebuggiun (qui>>>)
Fra queste non ho ancora parlato del Bunommo, o come lo chiamano in altre parti Boccione Maggiore, nome scientifico Urospermum dalechampii.
Nel titolo accenno anche l'uso in Liguria, di chiamarlo Bellommo... chissà se sarà stato Buono o Bello quell'uomo che ha dato il nome a quest'erba?
Di fatto è questa un'erba carnosa, di un verde splendente sull'olivastro, di grande soddisfazione quando si trova.
Rappresenta certamente la parte amara messa nel misto ligure, non ho mai provato a cuocerlo da solo appunto per il suo gusto particolare che a chi piace a chi no, ma non manco di metterne una buona dose nel Prebuggiun, anche per la sua resa dopo la cottura.
C'è invece chi lo mangia, pianta giovane in primavera, anche crudo nelle insalate.
È una delle piante che ho imparato facilmente dal fiore e solo così sono riuscita a ritrovarla per raccoglierla.
Nel dubbio, togliendo una foglia, dalla parte dove si è tagliata, accostandola al naso si sente un forte odore dell'amaro simile al carciofo.
Appunto il suo fiore, una bellissima simil-margherita, ma con tanti capolini di un giallo più delicato delle comuni tarassaco e simili, tanto da farlo sembrare quasi un fiore da giardino e con il cuore scuro che lo contraddistingue.
Bellissimo anche il bocciolo chiuso, che alcuni mettono sotto sale come i capperi.
Può, come sempre, sembrare simile alle alle altre quando non è fiorito, ma lo distingue l'aspetto appunto delle foglie carnose e di colore verde intenso, se non pelose ispide.
Come le altre va raccolta affondando il coltello seghettato alla base delle foglie, così da danneggiare il meno possibile la radice ma da non disfare la rosetta.
Le foto sotto spero possano essere di aiuto per il riconoscimento, evidenziano le differenze tra varie specie selvatiche commestibili che fanno sempre parte del Prebuggiun. Non vanno tenute conto le differenze fra le lunghezze, essendo piante di età diverse, ma servono solo per l'aspetto, insomma ho fotografato quello che ho trovato:
al link troverete il post dedicato ad ogni pianta
1 - CICORIA - (Cichorium intybus ) qui>>>
https://www.lellacanepa.com/single-post/2017/11/27/CICORIE-il-mio-caff%C3%A
2 - TARASSACO - (Taraxacum officinale) qui >>> https://www.lellacanepa.com/singlepost/2018/04/12/%F0%9F%8C%B1%F0%9F%8C%B1-TARASSACO-%F0%9F%8C%B1%F0%9F%8C%B1
3 - GRUGNIN - (Hypochaeris radicata) qui >>>
https://www.lellacanepa.com/single-post/2018/03/20/IL-GRUGNIN
4 - SCISCERBOA - (Sonchus oleraceus e asper) qui>>> https://www.lellacanepa.com/single-post/2018/04/10/A-L%C3%8AA-%E2%80%99NA-SCIX%C3%88RBOA-
5 - BUNOMMO - (Urospermum dalechampii)
6 - TALEGUA - ( Reichardia picroides ) qui>>>
https://www.lellacanepa.com/single-post/2018/10/10/LA-TALEGUA-Reichardia-picroides-%F0%9F%8C%B1%F0%9F%8C%B1
Come ho già scritto sopra il Bunommo è erba selvatica commestibile utile bollita nei misti per tutti gli usi di una comune verdura cotta, ripieni, minestre ecc. ecc.
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
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