UN ANNO DI BLOG ...
Grazie.
È la prima parola che mi viene in mente.
Era il 14 novembre del 2017 quando stuzzicata da un video americano che girava su FB, ho ceduto e mi sono decisa a scrivere il primo post ...
Per chi se lo fosse perso: Burro? Grazie, me lo faccio (qui>>>)
Il video faceva vedere un giovane che metteva della panna liquida in una bottiglietta di plastica da mezzo litro e in pochi minuti, scuotendola, otteneva del burro fresco. Ovviamente non fu l'azione del giovane, per me banale, che mi lasciò perplessa, quanto i commenti e non su come veniva fatto, ma semplicemente perché molti, ma veramente tanti, anzi troppi, non sapevano che il burro è o dovrebbe essere fatto con la panna ...
Giusto qualche giorno mi prima era capitato in uno dei tanti gruppi di cucina, ricette ecc., di leggere come avessero consigliato di buttare via tutto ad una malcapitata che nel tentativo di montare la panna con un robot, era successo di trovarsela stracciata e di colore giallastro e tutti a scrivere sotto: - Butta, butta è andata a male- ... quando invece era semplicemente montata troppo e diventata burro.
Cosa era successo in questi anni? ma quanti secoli erano passati da quando qui, in campagna, seduta sulla panca in cucina sbattevo il fiasco per fare il burro con la panna fatta affiorare dal latte appena munto?
Proprio ora che tutti possediamo robot che ti parlano e che sanno la ricetta meglio di te? Frigoriferi che ti telefonano per farti fare la spesa?
A che cosa servono esattamente se tu non conosci la materia prima, l'ingrediente che ci devi mettere dentro?
Ora io non sbatto più il fiasco, ma so mettere la panna, che raramente ormai prelevo dal latte munto, e compero fresca al supermercato, nel frullatore e farmi il burro... e per fortuna il mondo è cambiato e non sono più costretta a farmelo, ma scelgo ciò che voglio o non voglio fare.
Un breve sondaggio fra conoscenti, e solo chi aveva più anni di me ricordava a fatica che il burro si fa con la panna.
Tanto bastò a convincermi a dar retta a quello che da mesi mio figlio mi andava ripetendo: - Scrivi, scrivi quello che sai, c'è gente che non lo sa ...
Provati in famiglia dalla scomparsa di mia madre, alla quale oramai non si poteva più chiedere e attingere, nella primavera Alessio era arrivato a casa con il sito e il progetto sulle erbe a lei dedicato, e con la frase felice: - Scrivi, che poi muori anche tu e a chi lo chiediamo? - ... grazie del "poi"...
Crudo, realistico e convincente, ma io tergiversavo.
Scrivi... sembra facile... fai le fotografie... ahahaha figuriamoci... d'altronde avevo già raccontato e stampato l'esperienza della Mostra delle donne (qui>>>), l'idea non era scrivere per altri, giusto per la cerchia familiare e qualche amico che chiedeva spesso ricette o altro, specie sulle erbe e quindi errori grammaticali, inesattezze formali, forse mi sarebbero state perdonate.
Ebbene, mi trovo qui oggi a sperare che nell'enorme seguito che ha avuto e continua ad avere il mio blog, TUTTI perdonino le inesattezze e gli errori.
Non voglio fare un discorso di cifre, le ho seguite sbalordita i primi giorni, così come incredula pensavo a quello o quella che in Australia o chissà quale paese sperduto del mondo, apriva il mio blog, per leggere qualcosa che forse era un ricordo anche per lui.
Appunto le cifre, sono impressionanti perché l'argomento è limitato, cose antiche, di una volta, esperienze che nessuno fa più, vita semplice al limite dell'essenziale, ostico da comprendere per chi vive lontano, non solo fisicamente ma mentalmente e temporalmente da quella che è la mia scelta di vita e pensavo davvero interessasse a pochi.
I numeri ... sono quelli che oggi danno valore a una persona... a me hanno dato un'immensa responsabilità per quello che scrivo.
Al momento resisto alla tentazione del facile copia incolla e spero si sia capito, resisto a chi mi fa l'occhiolino per farmi scrivere quella parola giusta o quella ricetta in quel modo perché leggendola così tante persone, potrei influenzare questa o quell'altra scelta, resisto alle imposizioni di Google che vorrebbe un modo meno arcaico di scrittura, dirmi lui quando e cosa devo pubblicare per avere più visualizzazioni...
Se una cosa non la so, non la scrivo, se non l'ho provata non la scrivo e scrivo come parlo e per ora il sito e il blog sono a totale carico dell'Associazione.
Eventuali donazioni rivolte all'Associazione vengono utilizzate per la pubblicazione dei manuali che cerco di diffondere il più possibile nelle scuole e simili, scopo per il quale l'Associazione Erbando (qui>>>) è stata fondata.
Anche solo un "mi piace " sulla pagina Fb (qui>>>) e la condivisione serve a farci conoscere.
E allora grazie, grazie anche a chi condivide sui social facendo in modo che ancora più persone mi seguano, conoscano l'Associazione e partecipino non solo virtualmente ai nostri incontri, alle nostre iniziative.
Grazie a chi è venuto a conoscermi personalmente dal mio gazebo nelle piazze, nelle fiere, a chi ci ha sostenuto, ho conosciute persone splendide, sentito racconti, condiviso esperienze e ricordi pur essendo perfetti sconosciuti fino a poco prima.
Chi mi legge avrà capito che vivo in una frazione isolata, a 800mt. sull'Appennino, nell'entroterra ligure, sola con la mia gatta, con la stufa a legna, pecore e asini per vicini, una specie di orto che, non riuscendo più a gestire, fa quello che vuole quando vuole e che condivido con caprioli e cinghiali, con alberi di frutta abbandonati, prati incolti, castagneti immensi dimenticati, faina che viene sul terrazzo tutte le notti a vedere se il gatto ha lasciato qualcosa e comunque lascia qualcosa lei, il lupo che banchetta il cinghiale nel cortile e la farfalla che ha deciso di passare l'inverno da me.
Vivo, se voglio, come si dice, di bacche e radici, bevo acqua di fonte e l'unica diavoleria moderna è giusto questa antennina che mi permette di ricevere un segnale che il mondo c'è da qualche parte, laggiù, dopo un numero congruo di curve, ma più lo guardo da qui, più penso che non è e non è mai stato il mio mondo...
Cerco di rispondere a tutti quelli che mi scrivono per quello che so e sicuramente mi sfugge qualcosa, ma sappiate che mi fa piacere ogni parola che mi dedicate.
Qui nella solitudine, nell'abbandono che soffrono questi paesi per le difficoltà oggettive a viverci, siete ora voi la mia compagnia e adesso a voi penso scrivendo e al piacere che mi fa sapere che esistete, che ci siete, che perdonate il mio essere semplice e rustica.
Siateci, grazie.
Vivo la mia vita tra i papaveri e il grano
Il cielo è trasparente il mondo gira piano
E c'è un camino acceso e coperte sui divani
La notte sopra il tetto e il correre dei cani
E sentirai l'odore della bella primavera
E suoni di campane tra gli echi della sera
E conterai le stelle nella notte senza luna
Vienimi a cercare io ti aspetto qui ...
Mimmo Locasciulli
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>