MI È FIORITA L'INSALATA!
Preferirei piuttosto avere rose sul mio tavolo che diamanti attorno al collo.
(Emma Goldman)
La voglia di Primavera mi assale, e comincio mettendola nel piatto...
La moda dei fiori eduli sta spopolando in questi ultimi anni, ma in verità si sono sempre usati quando bastava scendere nel campo, non concimato chimicamente, e raccoglierli.
Più difficile in città, dai vasi di fiori sul terrazzo, comperati al garden e colmi di schifezze. Ora però, si trovano corolle confezionati fresche al supermercato, e diverse aziende anche italiane si sono attrezzate per la produzione, di fiori coltivati appositamente per l'uso.
Intanto c'è da dire che qualche fiore lo si mangia senza ricordarsene...
i fiori di zucca e zucchina, ma anche il carciofo è un fiore e cavolfiori e broccoli o cime di rapa e pure lo Zafferano è un fiore.
E in casa mia non c'è stato davvero bisogno di aspettare la moda per trovarsi nel piatto un risotto primavera con zafferano e piselli guarnito di viole e primule.
O di condire l'insalata con boccioli di tarassaco, margheritine, trovare nelle frittelle fiori di borragine e petali di rosa e finire con le violette candite col caffè.
Superfluo dire che i fiori usati devono essere raccolti in posti puliti, non trattati, le piante comperate nei vivai, se pure poi portate a casa, hanno una quantità di integratori che durano mesi, quindi o si parte dal seme e dalla terra, o si raccoglie nei prati in aperta campagna lontano da strade e altri agenti inquinanti.
Se non per fare sciroppi di Rose, Viole, Sambuco, Tarassaco dei quali ho già avuto modo di parlare, non sono solita cuocere i fiori, preferisco usarli per insaporire e come decorazione . Raccolti poco prima di usarli, non sono di facile conservazione, tendono ad appassire in fretta, si può provare in una carta inumidita qualche ora in frigo.
La prima, ogni anno è l'insalata di Tarassaco, le foglie tenere, con i boccioli appena spuntati che tagliati fini riempiono il piatto di pagliuzze dorate, con qualche viola, poche margheritine, primule, calendula, e più avanti nasturzi. Alcune di queste, la Calendula e il Nasturzio hanno un sapore e un odore deciso che può non piacere.
Più avanti l'insalata di tarassaco sarà ingentilita con petali di rosa tagliati fine per accompagnare una frittatina alle erbe aromatiche
Adesso è il momento delle violette che davvero stanno bene ovunque, insieme alle primule sono la decorazione perfetta di un risotto da servire a Pasqua.
In una base di cipolla tritata, faccio insaporire degli asparagi di campo, o dei pisellini, aggiungo il riso, il brodo e lo zafferano e finisco la cottura.
I fiori decorano il piatto pronto all'ultimo minuto e si mangiano.
La quantità è a piacere e gusto personale, così come il riso può essere anche misto ai cereali. I fiori prima di essere usati andrebbero lavati velocemente in acqua fredda e tamponati leggermente con carta da cucina.
Raccolti possibilmente la mattina e guardati accuratamente uno ad uno.
Ugualmente nella classica pastella per frittelle si possono mettere fiori di boraggine, non spesso e solo qualcuno per via di certe qualità della boraggine, ma una volta all'anno si può fare. Anche i petali di rosa, di glicine e di acacia vanno bene in frittella, ricordarsi però di togliere i peduncoli e tutte le parti verdi dell'acacia e del glicine che non sono poi così commestibili come tanti credono.
Ho già scritto della pastella che faccio da anni qui>>, ma ripeto velocemente gli ingredienti: farina autolievitante, acqua frizzante, bianco d'uovo montato, a occhio come diceva mia nonna: - A éuggio se fa sôlo i frisceu -
- Aglio roseo, selvatico -
Tutti fiori di Allium, aglio selvatico e non, cipolla,erba cipollina sono commestibili e anche bellissimi e durano a lungo, hanno sapore delicato e sono molto decorativi.
Una pasta inventata lì per lì e che ha riscosso molto successo: fusilli con zucca a
dadini spadellata in olio con fiori di timo e
-aglio cirroso, selvatico- di erba cipollina, lasciati in padella giusto il tempo di cuocere la pasta.
E allora ho capito che basta inventare con quello che si ha a disposizione al momento anche per una merenda di primavera, una fetta di pane ai cereali, formaggio spalmabile mescolato a poco timo tritato, una fettina di pomodoro e una di mozzarella e poi violette, primule, margheritine, petali di garofano, senza dimenticare i fiori di rosmarino...
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>