CUCÙ,CUCÙ, L'INVERNO NON C'È PIÙ...🐣🌷🐥🌷🐣
è ritornato maggio al canto del Cucù...
In assenza di internet (sembra impossibile ma è esistito un tale tempo) l'uomo guardava la natura e ad essa dava simboli e significati che lo aiutavano nel trascorrere del tempo.
Questo insieme di memorie, notizie e testimonianze formavano le usanze tramandate da una generazione all'altra e che in assenza di sapere scientifico, rimaneva l'unico appiglio per dare spiegazioni a questo o a quel fenomeno.
Spesso si affidava per similitudine fisica o di condotta a piante o ad animali per poi riportarla nel comportamento umano, nella vita di tutti i giorni.
Adesso è il tempo del Cucù, il Cucùlo, anche se spesso si sente "Cùculo", un uccello conosciuto da tutti e che deve il suo nome al riconoscibilissimo verso.
Forse per questo o per il suo singolare modo di vivere è stato soggetto di tanti proverbi, modi di dire, usanze, tradizioni insomma.
Non è facilissimo vederlo, anzi riuscire a vederlo è segno di persona fortunata, mentre porta sfortuna vederne uno che si abbevera.
Tanto difficile vederlo quanto facile è sentirlo in primavera e il suo canto significa che davvero si è fuori dell'inverno ed è con lui che mi piace inaugurare questa sezione del blog dedicata a proverbi e tradizioni, quantomeno per come le conosco io.
“Altri tempi, altri costumi"
Siamo ai primi di Aprile e un tempo per essere sicuri che il freddo non sarebbe tornato si diceva: « Entro il cinque d'aprile il cuculo deve venire, se non viene entro l'otto o è morto o è cotto»
Mi è stato segnalato che in altri posti si dice invece :- Se il cuculo non viene entro il 10 aprile o è morto o sta per morire o ha affari da non poter venire -
Probabilmente dipende dalla latitudine visto che in tutto il Nord Europa il giorno del Cuculo è il 21 aprile.
Un po' come San Martino il giorno del cuculo aveva significati importanti per la società agricola contadina, nell'attesa della primavera, con il ritorno della bella stagione, c'era molto da fare, si poteva andare a lavorare in giornata, e la campagna bisognava di manovalanza, con più luce si lavorava e guadagnava di più : « Canta il cucco sulla quercia nera ricordati padron che è primavera. »
« Quando canta il cuculo, c'è da fare per tutti »
Foriero della bella stagione gli si affidano anche altre doti premonitorie e propiziatorie, quando è il periodo del canto del Cuculo è il caso di tenere qualche moneta in tasca perché se il suo canto ti sorprende a tasche piene potrebbero rimanere così, mentre al contrario, tasche vuote, sarai condannato alla miseria più nera.
E mentre il cuculo canta si devono fare tintinnare, così da sembrare tante.
Le ragazze altre cose chiedono al cuculo appena lo sentono:
« O bel cucù per favore
quanti anni starò ancora prima di far l'amore?
O cucco, cucco dal becco fiorito dimmi quanti anni sto a prender marito... »
E conta quante volte fa cucù prima di interrompersi.
Ma gli anziani invece contavano altri anni...
«Cuculo, bel cuculo d'aprile, quanti anni ho prima di morire?»
Tante le domande che gli porgono gli umani e le risposte che gli tocca dare con i suoi cucù che non gli rimane tempo di fare il nido ...
Il comportamento di depositare un uovo nei nidi degli altri uccelli, spesso della stessa specie delle famiglie adottive da cui sono state allevate fino alla capacità di imitarne il colore dell'uovo e a quello del cuculo appena nato di sbarazzarsi delle altre uova del nido usurpato, ha portato a innumerevoli altri detti e proverbi: un uomo che fa il cucù era quello che non si occupava di provvedere una casa, che andava a vivere dai suoceri, pigro, inetto.
« Fare come il cuculo » tanti discorsi, ma fatti niente.
« Vecchio come il cucù » invece allude alla sua carne stopposa che ricorda quella di un animale vecchio e anche per questo si riteneva l' uccello capace di vivere tantissimo, forse di non morire nemmeno, essendo un animale dalle proprietà divinatorie e che misteriosamente spariva per diversi mesi.
In tutto il mondo il Cuculo ha valori simbolici che spesso lo legano al mondo dell'aldilà, quanto canzoni, poeti e compositori famosi lo hanno ricordato...
Da qual profonda cavità m’ha scosso il canto dell’aereo cuculo? fiorisce a spiga per le prode
il rosso pandicuculo?
Germoglio - G.Pascoli - Myricae (1891)
Ma tutto ciò per portare il discorso ad una delle piante che vengono chiamate il Pan di cuculo, un'orchidea spontanea, l'Orchis morio, o Anacampis morio, relativamente facile da trovare. Non so dire perché venga chiamata così e non è nemmeno l'unico fiore che si è appropriato di questo termine, in Europa sono presenti decine di piante chiamate localmente Pan di cucù.
Forse pane le viene dato perché con i bulbi di questa orchidea e anche di altre, viene prodotta una farina che dà luogo in Turchia al Salep, una bevanda pastosa che viene bevuta con l'aggiunta di cannella, come noi beviamo la cioccolata.
Per la conformazione dei tuberi, vicini, uno avvizzito e l'altro quello da cui nasce il fiore, le vengono attribuite proprietà afrodisiache e di favorire la procreazione.
All'interno dell'Unione Europea tutti i tipi di orchidee sono altamente protetti e il commercio del salep proibito.
Servono circa 1000 orchidee per un kg di farina.
Ascolta l'estratto da "L'usignolo e il cuculo" di Georg Friedrich Händel
dove con l'organo viene imitato il canto del cucù e dell'usignolo
Un ultimo riferimento che mi piace ricordare è quello al bellissimo film "Qualcuno volò sul nido del cuculo" uno dei tre film della storia del cinema che ha ricevuto i cinque Oscar più importanti, (miglior film, miglior regista, miglior attore, miglior attrice, migliore sceneggiatura non originale)
Il titolo allude alla filastrocca americana: Three geese in a flock, one flew East, one flew West, one flew over the cuckoo's nest "Uno stormo di tre oche, una volò ad est, una volò ad ovest, una volò sul nido del cuculo" dove nelle espressioni americane "the cuckoo's nest" il nido del cuculo, è il manicomio, perché "il destino, l’imprevedibilità e la casualità della vita può portare qualcuno a diventare pazzo o ad essere considerato tale".
Ringrazio di cuore gli amici fotografi Tony Polverini e Daniela Papi del
Gruppo Amici dell' Oasi Faunistica Entella https://www.facebook.com/groups/99765945942/
che mi hanno gentilmente fornito le bellissime foto del cuculo e dell'orchidea
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
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