L' ORIGANO, GIOIA DEI MONTI
... at Venus Ascanio placidam per membra quietem irrigat,
et forum gremio dea tollit in altos Idaliae lucos,
ubi mollis amaracus illum floribus
et dulci aspirans complectitur umbra
- Eneide, libro 1, Virgilio
Splendore o gioia di montagna: questa sembra essere la traduzione del suo nome, oros splendore e ganos montagna, racconta Virgilio che Venere addormenta Ascanio su un letto di Origano. A dir la verità amaraco viene spesso tradotto con maggiorana, o meglio con persa, ma di fatto anche quest'ultima è un Origano infatti il suo nome scientifico è Origanum Majorana e di questa ho già scritto (qui>>>).
Che appartengono allo stesso genere è evidente nella foto sotto dove la somiglianza è talmente sottile, specie nella fase vegetativa, che si può distinguere solo dall'odore e dallo sviluppo della pianta e dal fiore, l'Origano cresce fino a 60cm con capolini profumati rosa tendenti al rosso, quasi mai bianchi, mentre la Maggiorana ha un aspetto più "cespuglioso", basso e con i fiori quasi sempre bianchi.
Da questa somiglianza cresce spesso la confusione, mai, per chi come me, ligure, ha ben presente l'odore della Maggiorana e quello dell' Origano distintamente.
Inoltre pur girando per boschi e prati da una vita, non mi è, ahimè, mai capitato, in Liguria, di raccogliere Maggiorana selvatica, mentre tutti gli anni ho la mia giornata di raccolta dell'Origano che ancora cresce qui, selvatico, in mezzo al fieno.
Per tradizione la raccolta andrebbe effettuata per Sant'Anna, il 26 luglio, in quanto santa protettrice delle madri e delle partorienti, come anche l'origano è da sempre considerato erba femminile che favorisce il parto, ma ormai spesso è necessario anticipare.
Una volta raccolto, nel momento che fiorisce ma non è del tutto aperto, lo immergo velocemente nell'acqua fresca della fontana per togliere animaletti e terra e poi lo stendo su un panno in una giornata ventosa ad asciugare in fretta.
Dopo di che appeso a mazzi, coperto parzialmente da un sacchetto di carta a seccare all' ombra.
Questa pratica di lavare le erbe prima di seccarle mi è spesso contestata, ma non si tratta di un vero lavaggio, se non di una veloce immersione in acqua fresca corrente della fontana che basta a togliere polvere e altro.
Sinceramente mi sento più tranquilla nel fare tisane o usare erbe nel cibo dopo questo veloce trattamento.
Una volta secco lo sfilo manualmente dallo stelo e lo passo su un setaccio a trama sufficientemente larga.
Il movimento con le mani non è mai così veloce come se si commette l'errore di passarlo in qualsiasi marchingegno elettrico o anche macinino a mano, che oltre ad ottenere una polvere, lo scalderà facendo sparire gran parte degli olii essenziali volatili.
Un mazzetto lo tengo così nel sacchetto e lo "sbriciolo" direttamente sui piatti, specie quello che mi portano dal sud.
C'è da dire che la varietà che cresce in Liguria non è la stessa presente al sud dove l'Origano Siciliano, con un odore ben più intenso, la fa da padrone, ma ci accontentiamo.
E queste non sono che due delle tante varietà di Origano che esistono.
L'anno scorso in Trentino ho trovato e portato a casa, regolarmente comperato, questo Origanum crespitoso molto decorativo da secco, oltre che molto profumato
di recente va di moda l'Origano cubano o messicano, il Plectranthus amboinicus, dal profumo intenso e pungente, originario dei paesi tropicali e arrivato qui di recente
Il nome ligure dell'Origano è Cornabuggia, leggendo qui e là ho scoperto che si attesta l'origine di questo nome come derivante dal greco "erba da buoi" inteso come erba che si dava ai bovini per guarirli da alcune malattie.
Son partìu da Seravalle
fin da Lunedì passòu
me fan mà tutte e mé spalle
dai gran legni che ho purtòu
Ne ho purtòu da curnabuggia
ne ho purtòu 'na quantité
a l'é roba c'ha freguggia
e n'ho posciuu fa i mé diné
Una volta identificato, non resta che usarlo a larghe mani in cucina, insaporitore per eccellenza, ancor di più se mescolato all'aglio, nella pizza e in generale con il pomodoro, anche solo per un' insalata di pomodori, sulle acciughe, sulle bruschette, nelle melanzane e negli zucchini sia conservati sott'olio che cucinati, con un banale petto di pollo, in una frittata alle erbe, nel bouquet garni ... insomma dove piace, meglio all'ultimo minuto per far si che con il calore sprigioni tutto il suo profumo.
Qualche rametto da solo o insieme a timo e maggiorana in una bottiglietta di olio evo per ottenere un profumatissimo olio da usare magari con le carni del barbecue.
Da non sottovalutare nemmeno gli effetti benefici sull'organismo, come tante aromatiche si capisce proprio dall'odore che hanno proprietà antisettiche, espettoranti, ecc. ecc. e in più è un ottimo repellente naturale per le formiche che non ne amano l'aroma.
Nel caso dell'Origano, come per il Timo, con il quale divide le proprietà simili, masticarne un rametto meglio fresco, quando si ha mal di denti, nell'acqua dei suffumigi o nei gargarismi per affezioni dell'apparato respiratorio, ma anche un semplice cuscinetto di Origano per dare sollievo nei dolori articolari, anche per l'artrosi cervicale.
Facile da farsi anche a casa con un rettangolo di stoffa di cotone, piegato, cucito e riempito di erba fatta seccare, come si fa anche con Achillea(qui>>>), Lavanda (qui>>>), ecc. o con i semi di ciliegia, da scaldare un minuto in microonde o da usare freddo secondo il caso.
Questo sotto è riempito anche con fiori di Achillea per dolori mestruali, insieme a Sale grosso e Salvia per il famoso Cuscino di Venere ... qui >>> tutto sui Cuscini Profumati o Herbal Sleep
Ripeto l'Origano è erba femminile, anticamente si pensava favorisse il parto e tante e tali le sue virtù che, come per altre, per l'uso erboristico della pianta e dell'olio essenziale è necessario il consiglio di un professionista, per alcune controindicazioni che tante aromatiche hanno.
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>