DEL TIMO E DEL SERPILLO
Una pianta dove trovare cibo, per le api, è il timo.
(Aristotele)
Esistono diverse varietà di Timo, dal fiore bianco a rosa, tutte riconoscibili per il profumo che si differenzia da Origano (qui>>>), Maggiorana (qui>>>) anche se simili.
Qui a 800mt, non cresce il Timo, quello che si vede normalmente sulle coste mediterranee, dalle foglie più strette, il colore chiaro, che forma cuscini robusti e profumatissimi in piccole praterie color rosa vicino al mare, o sui pendii aridi della macchia mediterranea, quello mi riservo di raccoglierlo quando scendo al mare.
Qui da me cresce il Serpillo, così chiamato per l'aspetto strisciante, le foglie più arrotondate, più scure, ma ugualmente profumatissimo, anzi con odori diversi secondo la zona dove nasce.
Cresce a piccoli cespugli semi nascosto nei poggi, fra l'erba, lo si nota più facilmente quando è fiorito, in quanto gli steli si alzano di venti - trenta di cm dalla parte strisciante, per fiorire.
In realtà dal punto di vista botanico pare che il vero Thymus serpyllum L. in Italia non ci sia, se non forse in Sicilia, che il nostro sia Thymus pulegioides L., comunemente chiamato Serpillo, ma come al solito io non entro nelle complicate diatribe scientifiche.
Andandone in cerca, conviene annusarlo prima, per scegliere quello che piace di più, più somiglia al classico Timo e meglio è, ma potrà avere sentore di origano fino ad arrivare all'odore di limone, tanto come se ne potrà trovare profumato pochissimo.
Entrambi sono fra le erbe aromatiche più usate in cucina, spesso con le carni, ma anche con il pesce.
Il suo uso non si limita a arrosti, stufati, o ad aromatizzare burri, formaggi e salse varie, le sue proprietà antisettiche e antibatteriche, comprovate oggi scientificamente, ne facevano un prezioso alleato quando non esistevano frigoriferi e di queste proprietà sembra sia più ricco proprio il Serpillo e se bruciato i suoi fumi disinfettano l'ambiente.
Per le stesse virtù è utile un rametto nella tisana per i malanni di stagione, un tempo l'infuso di Serpillo era chiamato il Tè della pastora, pare serva anche per risolvere un'ubriacatura oltre a favorire la digestione, ma anche per fare i gargarismi per un mal di gola, prezioso nei suffumigi insieme a Elicriso (qui>>>) o al Rosmarino (qui>>>) o anche da solo.
Era ingrediente obbligatorio del famoso Aceto dei quattro ladri (qui>>>) insieme a Salvia (qui>>>) e Rosmarino, trovate la ricetta qui>>>
Ma il suo nome deriva dal greco, e significherebbe forza, coraggio, tanto che i soldati lo odoravano e si ungevano con l'olio essenziale prima di andare in battaglia perché infondesse loro l'audacia per il combattimento.
Così un mazzetto oltre a disinfettare l'acqua del bagno o quella del pediluvio rinvigorisce e toglie stanchezza.
Un tempo intrecciare una coroncina di Timo e metterla in testa serviva ad alleviare il mal di capo.
- la mia riserva di Timo in Puglia -
(Thymus capitatus -Thymbra capitata)
Discorso diverso, come per tante erbe, l'uso dell'olio essenziale talmente ricco di qualità, da non poter essere assunto con leggerezza.
In Gran Bretagna è considerato l'erba delle fate e ne è consigliato l'uso nei giardini, nei sentieri essendo un erba calpestabile.
Un sentiero di Timo Serpillo o Timo Volgare sarà apprezzatissimo dalle api, la pianta è fra le mellifere per eccellenza.
... le molte ghirlande di viole e rose
che a me vicina, sul grembo
intrecciasti col timo ...
- Saffo, VII- VI secolo a.C. -
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
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