DEL NOCINO e di San Giovanni
“Unguento unguento, mandame alla noce di Benvento
supra acqua et supra vento et supre ad omne maltempo…”
Mi si chiede del Nocino e già mi sembrava di averne scritto...
La patria del Nocino è il modenese, ma non ditelo al Sud, vi diranno che è il loro.
D'altronde le streghe che ballavano sotto il Noce erano a Benevento, diventate streghe con il cristianesimo ma prima sacerdotesse di altre religioni.
Ma perché poi proprio sotto al Noce?
Da tempo sacro il Noce ha sempre avuto valenze magiche, albero dedicato a Giove, alla base di riti che possono anche ritorcersi contro, si raccomandava di non dormirci sotto e di non metterlo vicino alle stalle, pare addirittura scacciato dal Paradiso... forse per le sue radici potenti che per farsi largo secernono una sostanza che non permette la crescita di altri alberi vicini.
Un noce in una vigna, è assai per guastare tutto.
La pretesa di attribuire ai suoi frutti poteri segreti di risvegliare istinti sessuali da tempo sopiti per la loro somiglianza con una parte maschile, e la forma interna così simile al cervello umano da consigliarne l'uso per quella parte del corpo.
Per i contadini un albero di Noce voleva dire un bel guadagno, e avere le noci in casa una fortuna, se altro non c'era, diventava la cena invernale, parca ma nutriente "Pane e noci… un mangiare da sposi” , e se si poteva un bicchiere di vino rosso.
E le noci venivano a cercare i frati per la questua ...
Sic mihi Nox, Nux fuit ante diem
Così per me ci fu, prima del giorno, la Notte e la Noce
Così, visto che di pianta magica si tratta, nel bene e nel male, quale può essere se non la notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, la notte magica per eccellenza, quella giusta per raccogliere le Noci per il Nocino?
La raccolta a piedi scalzi, con un bastone di legno, o meglio con le nude mani per non rovinare i prezioso mallo, in numero dispari, ovviamente da una donna.
Compito suo, mentre la preziosa rugiada della notte stregata la avvolge, raccogliere mentre è lì, anche le erbe per l'Acqua di San Giovanni (qui>>>) e tutte quelle che ci sono in questo periodo per fare tisane, oleoliti ecc. ecc. Iperico, l'erba di San Giovanni per eccellenza(qui>>>) Lavanda (qui>>>) Malva (qui >>>) Rosmarino (qui>>>) Salvia (qui>>>) Sedum, l'erba della Madonna (qui>>>) e tutte le altre...
Per la ricetta mi affido a quella originale dell' Ordine del Nocino Modenese(qui>>>>), che poi senza saperlo è quella che si è sempre fatta in casa mia.
Non siamo grandi bevitori e la dose per mezzo litro di alcool è più che sufficiente.
17 noci medie o di più se piccole, controllare con un ago che non abbiano fatto già il legno all'interno, più o meno dovrebbero essere 500-600grammi di noci.
uguale peso di zucchero semolato bianco
mezzo litro di alcool buongusto da liquore
chiodi di garofano e cannella, ma come dice il disciplinare, poco è già tanto.
Procedere tagliando le noci in quattro, senza pestarle, e con lo zucchero porle al sole per due giorni in un contenitore di vetro possibilmente senza guarnizione di gomma.
Trascorso due giorni aggiungere l'alcool e i chiodi di garofano e la cannella, qualcuno mette la buccia di limone,(no) qualcuno l'alloro (no,dai), la noce moscata (ma per piacere) addirittura esistono misteriose bustine in vendita di pseudo e misconosciuti "Aromi da Nocino" .
Una volta ho sgarrato e ho messo un anice stellato e devo dire mi era piaciuto molto. Ricordare che qualunque cosa coprirà l'aroma della noce, la ricetta originale comprende un chiodo di garofano per due litri di alcool e una sfoglia piccola di cannella, per capirci ...
Rimettere il contenitore per 60 giorni in zona dove il sole non sia presente per tutta la giornata, ogni tanto scuotere, passato il tempo filtrare e imbottigliare in bottiglie scure con tappo sicuro che non faccia evaporare l'alcool.
Un altro accorgimento, non bevetelo prima di Natale, invecchiato 12 mesi è meglio.
Una volta ho messo metà dose di zucchero al sole e l'altra l'ho aggiunta al momento dell'imbottigliamento facendo uno sciroppo con uguale quantità di acqua, era buono, e si beveva bene, ma non adatto per chi ama un liquore forte e amaro come è il Vero Nocino .
Quest'anno qui niente noci, troppo importante il raccolto dell'anno scorso, non ce ne sono.
Un ultima cosa, qualunque siano, positive o meno, le credenze intorno all'albero del Noce, quando due anni fa ho trovato, in una zona abbandonata dell'orto, protetto da un rudere di capanna, una pianta di noce nata spontaneamente, sono stata talmente felice, che non importa se sarà selvatico o se chissà vedrò mai le sue noci maturare...
-Il Signore sia con voi, - disse il frate,- Vengo alla cerca delle noci.
-Và a prender le noci per i padri, - disse Agnese.
Lucia s' alzò, e s'avviò all'altra stanza ...
Promessi Sposi cap.III
Condividi il post! e poi torna, troverai esperienze affascinanti.
Se vuoi puoi iscriverti alla news letter cliccando qui>> per non perderti nessun articolo.
Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>