CIPOLLINE IN AGRODOLCE
Cipolline in agrodolce ma anche caramellate, insomma le cipolline borettane stanno bene ovunque e comunque.
Per borettane si intende quelle piccole e schiacciate, che prendono il nome dalla località di Boretto, in provincia di Reggio Emilia, che una volta ne aveva quasi l'esclusività di coltivazione, ora invece si coltivano in diversi luoghi.
Curiosità: Boretto è uno dei paesi della Bassa dove sono state girate alcune scene dei famosi film di Don Camillo e Peppone.
Ho deciso di scrivere un post velocissimo perché mi sembra che l'uso di queste graziose cipolline sia caduto nell'oblio, forse perché è difficile trovarle da sbucciare, ma sempre più spesso in vassoietti già sbucciate a un prezzo quintuplicato.
L'altro giorno ne avevo giusto in mano uno ma l'ho velocemente posato quando ho visto il prezzo, d'altra parte c'è un lavoro da tenere in conto, quello della sbucciatura, che potrebbe non sembrare così facile e veloce come invece è.
Sono partita alla ricerca di quelle con la buccia ma sembrava quasi impossibile trovarle e quando l'ho trovate il costo era un terzo di quelle già sbucciate.
Sono molto versatili e messe in agrodolce sono buone con gli aperitivi, gli antipasti e verranno bene in queste festività.
Cotte, per esempio caramellate, glassate, in agrodolce, saranno un contorno perfetto per molti secondi di carne oltre ad avere un effetto positivo sul nostro organismo.
Sono sicuramente più facili da digerire di altri tipi di cipolle.
Vediamo allora come si sbucciano con facilità.
Basta mettere al fuoco una pentola d'acqua e quando bolle buttare le cipolline, aspettare che riprenda il bollore, spegnere.
Spostarsi su un canovaccio, scolare poche per volta e in un attimo si sbucciano.
Si parte tagliando la radice e si sfila subito con facilità, senza timore che facciano piangere.
Per due confezioni in retina da 0,500gr, cioè in tutto un chilo, al prezzo di € 1,29 ciascuna, non ho impiegato più di 10 minuti.
Già pulite nel vassoietto avrei speso più di 10 €.
Come è successo per altre cose già pulite, già cotte, che a volte possono venir bene, forse occorre ricominciare a trovare il tempo per farle, soprattutto se ne abbiamo bisogno in quantità più rilevanti.
Per farle in agrodolce da conservare, la ricetta è sempre la stessa della mia giardiniera delicata>>> e per me è il modo come le gusto di più.
Nel caso ne ho tolte poche dal peso totale per cuocerle caramellate di contorno oggi solo per me, e per quelle rimaste ho usato 300gr. di aceto, 30 gr. di olio evo, 30gr. di sale, 30gr. di zucchero una foglia di alloro, tre grani di pepe, due chiodi di garofano.
Si porta a bollore e si mettono le cipolline sbucciate e lavate.
Si lascia cuocere qualche minuto, non tanto, quanto basta perché rimangano al dente.
Si tolgono con la schiumarola e si mettono su un canovaccio perché non continuino a cuocere e quando è tutto freddo si invasettano coprendole con il liquido di cottura e e si chiudono.
Per quanto mi riguarda le faccio spesso, perché quando ci sono le facciamo fuori velocemente, come si vede nella foto, nemmeno il tempo di metterle nel barattolo che le stiamo già mangiando tutte.
Se se ne fanno tante, se si vogliono tenere per tanto tempo, mesi intendo, dopo averli riempiti si possono pastorizzare i barattoli, così per essere più che sicuri che non vadano da male.
Sempre il solito modo venti minuti da quando bolle l'acqua che li deve coprire.
Info a questo altro post, https://www.lellacanepa.com/single-post/2018/07/27/pesche-sciroppate-e-divagazioni-sulla-conservazione-domestica
Si possono anche cuocere in solo aceto e poi allo stesso modo, scolarle far raffreddare e sistemare con l'aceto nel quale si sono cotte.
Quando si consumano si condiscono con olio e erbette, tipo timo o origano.
Si aspetta che siano fredde perché invasettate calde continuerebbero a cuocere e diventerebbero molli.
Nella foto sopra la mia porzione di cipolline caramellate, glassate, oppure come si vogliono chiamare anche queste stufate in agrodolce.
Si mette olio, uno spicchio d'aglio schiacciato, si fanno rosolare per benino qualche minuto, girandole, poi si aggiunge il sale, l'aceto, e lo zucchero, si copre, si lascia cuocere e in ultimo si toglie il coperchio per ottenere l'effetto caramellato
Difficile dare delle quantità in questo caso, un cucchiaio di zucchero può essere abbastanza per 3 etti di cipolline e così un cucchiaio di aceto.
La ricetta è suscettibile di variazioni infinite.
In agrodolce a me piace di più con l'olio, se si omette l'aceto e si glassano solo con lo zucchero, si possono passare nel burro, si può usare zucchero di canna.
Si può mettere una foglia di alloro o alla fine un po' di timo.
Si possono aggiungere all'ultimo minuto nella teglia dove sta cuocendo l'arrosto e così via.
In qualsiasi modo abbia fatto sono sempre deliziose e si sposano bene con tanti secondi.
Se si prende a cuore la pulitura e si esagera comperandone una confezione grande, una volta pulite possono essere messe in congelatore pronte per essere usate, così come si possono congelare già cotte.
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>
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