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Il Blog di Lella Canepa

Immagine del redattorelellacanepa

DEL PEPE ROSA


bacche di Schinus, comunemente conosciuto come pepe rosa

È Natale e va di moda il rosso e quindi per decorare i piatti, chicchi di melograno e pepe rosa sono di gran uso e moda.

Giusto ieri ho comperato un vasetto di pepe rosa e mi è sovvenuto di pensare: ma quanti sanno che non è pepe?

Per una botta di... fortuna anche questa è una cosa che ho imparato da bambina piccola piccola, quando la nonna andava a passare le calde serate estive dopo cena, al fresco di Piazza Roma a Chiavari e mi portava con sé.

Quale era l'albero preferito sotto al quale sedersi? Il grande albero di pepe rosa che è ancora lì.

Lì c'erano le amiche ad aspettarla, io non avevo ancora la bicicletta e tentavo di andare a dondolarmi sulle catene intorno al maestoso monumento ai caduti.

Dopo la partita a biliardo al Bar Roma, ci raggiungeva il nonno, che la prima guerra l'aveva fatta, assolutamente non voleva che mi dondolassi, per insegnarmi il rispetto a chi il monumento rappresentava, e così per distrarmi, mi spiegava gli alberi della piazza, contentissimo di potermi far notare quello del pepe rosa, non così comune.

Spesso, quando da adulta dicevo che in piazza a Chiavari c'era un albero di pepe mi guardavano tutti come fossi scema, fino a che il pepe rosa non è venuto di moda mangiarlo anche qui.

Quando le cose te le insegnano a cinque sei anni difficilmente le dimentichi, e a quell'albero ci sono affezionata ancora oggi e passo a salutarlo anche se la piazza è terribilmente cambiata e non so quanti si accorgono del monumento ai caduti.

Sotto a quell'albero, su quella panchina, intorno ai sei anni, un'amica di nonna mi insegnò a fare l'uncinetto.


uno dei due alberi di Schinus molle e la panchina in Piazza Roma a Chiavari

Mi premeva parlarne perché l'ho sempre avuto per casa e proprio perché lo conosco da tanto, da tanto so come va usato.

Non è vero pepe, il genere di piante si chiama Schinus, ne esistono tante varietà, provengono quasi tutte dal Sudamerica, anche se qualcuna si adatta al nostro clima, ed è usata per parchi e giardini.

Quando ero in Puglia un'amica ne aveva un grosso albero da casa, pieno di bacche dal profumo meraviglioso che riuscivano a maturare e le raccoglievo lì.

La pianta, alta, ricorda vagamente il salice, ma tutte le parti sono intensamente profumate.

Le bacche crescono a grappoli e sono rosse .


Schinus molle - foto dal web -

È sì usato nell'alimentazione di tutto il mondo, ma non è scevro da controindicazioni.

Molte più di quelle del pepe vero.

La Food and Drugs Administration non ha dato l'ok per "uso di sicurezza alimentare certo" e lo sconsiglia specie in caso di gravidanza, di alimenti per bambini, disturbi dello stomaco e dell'intestino, nonostante la piccola quantità che se ne può usare, ma il grado tossicità varia da specie a specie, per esempio io ho acquistato il Schinus terebinthifolia, il pepe rosa brasiliano, una delle varietà che darebbe più fastidi se ingerito nella quantità che può far male, che è soggettiva, nei bambini per esempio può provocare vomito e diarrea anche una piccola quantità.

Usato dicevo, nella cucina di tutto il mondo, è un eccellente insaporitore, per il suo gusto piccante anche se diverso da quello del pepe, nelle marinature del pesce, dei formaggi, nella cottura di carni e pollo, ma a me è stato consigliato di usarlo solo intero e evitare di macinarlo, anche perché tritato poi non sai quanto ne vai a mangiare davvero.

Quindi anche se ora va di moda tutto, perché nessuno approfondisce più nessuna informazione, direi che sarebbe meglio evitare di macinarlo insieme a formaggi, salse, ecc. visto che gusto e profumo rimangono anche con la bacca intera, ed è molto decorativa, e poi può essere lasciata nel piatto.

Non a caso non si trova già macinato in vendita, o almeno io non l'ho mai visto.

Così come è da evitare una lunga cottura, meglio aggiunto all'ultimo minuto in scaloppine di pollo o a un filetto, o al pesce.

Molti decantano anche proprietà fitoterapiche, ma la quantità che si dovrebbe usare avrebbe poi troppe controindicazioni, più certe dei benefici.

Non si va oltre la disinfezione di ferite per la presenza di antimicrobici.




 

Pepe del Sichuan

Un altra confusione deriva dal fatto che tanti lo identificano con il pepe del Sichuan, che è un'altra pianta ancora, Zanthoxylum piperitum, questa proveniente dall'Asia, del quale si usano solo le bucce dei semi a maturazione.

Questo si trova anche già macinato e viene messo insieme al peperoncino, che ne esalta il sapore e difficilmente esiste un piatto tradizionale cinese dove non viene usato.

Non che anche questo non potrebbe dare qualche problema, ma lo stesso intorpidimento in bocca che procura la piccola quantità che se ne usa, ne impedisce l'abuso.


 

Diverso è l'approccio a livello mondiale al pepe, importato dall'India, dove è usato dalla preistoria, conosciuto nell'antico Egitto, in Grecia e dai Romani.

Indubbie le sue proprietà legate alla digestione, alla sua capacità di far assorbire i nutrienti contenuti nel cibo, per la sua capacità di esaltare il sapore.

Anche se per certe patologie sarebbe meglio evitare per l'azione che può essere irritante.

Ma ne scriverò un'altra volta e anche del perché il pepe è nero, verde o bianco.






















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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


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