DEL TASSO BARBASSO E DEL FUMARE ANTICO
Il tema è talmente delicato e scottante che ho aspettato davvero tanto prima di scriverne.
Ma del Tasso Barbasso volevo parlare e far finta di niente ignorando l'argomento non è da me.
Questa pianta è stata la prima che ho trovato e riconosciuto da sola, senza che me la mostrasse qualcuno.
Ricordo perfettamente la prima volta che l'ho vista, e dove l'ho vista, a me poco più che ragazzina sembrava un albero tanto era alta e con foglie enormi, impossibile non notarla.
Tornata e cercata su un libro, incuriosita dal nome dissi in casa: - Ho trovato un Tasso Barbasso! - la prima risposta fu: - sì, sì, bella, si fuma -.
Ma tutto rimase lì, senza prosieguo, in casa mia nessuno aveva il vizio del fumo, se non per brevi periodi mio padre la pipa, più come atteggiamento, qualche sigaretta con gli amici anche mia madre, ma la parola "vizio" non era contemplata.
Ormai la pianta, con le sue grandi foglie morbide, mi aveva catturato e qualcosa di più negli anni ho cercato di capire.
Quest'anno è l'anno giusto per parlarne, ce n'è un'invasione ovunque, chissà perché, forse anche questo è una conseguenza della siccità.
Intanto occorre dire che del genere Verbascum esistono diverse piante, più o meno simili, ma sicuramente il Tasso Barbasso, Verbascum thapsus L., è il più appariscente e riconoscibile.
Il primo anno, a fine estate, è impossibile non notare la rosetta basale di foglie, che possono diventare enormi, fino a 45 cm, morbide, vellutate, di un verde chiaro simile alla salvia, nei prati incolti, al margine delle strade, anche in terreni poveri.
Durerà tutto l'inverno, la prossima primavera, verso aprile, uscirà il lungo stelo del fiore, quasi una colonna, che si riempirà di fiori gialli uno dietro l'altro, della durata di un giorno, sostituiti continuamente da fiori nuovi per tutta l'estate.
Nel Tasso barbasso vero e proprio il fiore alto anche più di un metro ha ramificazioni solo verso l'altro, non ha molta importanza per i profani, perché le proprietà e gli usi sono più o meno gli stessi per tutte le varietà, anche se alcune presentano qualche tossicità.
I semi sono sempre tossici e la pianta può far male ad alcuni animali.
Tanti gli usi e noti da tempi antichi, le grandi foglie per la loro morbidezza hanno rappresentato la carta igienica dei contadini e dei pastori e vale la pena ricordarsene per ogni evenienza improvvisa durante una passeggiata, anche se per l'effetto rubefacente ci si può ritrovare la pelle leggermente arrossata.
Le donne di alcuni popoli alle quali era proibito per motivi religiosi il trucco, sfruttavano questo stratagemma sfregando le foglie sulle guance per avere un effetto blush.
Così come la piantaggine, sempre le foglie, vengono messe nelle scarpe per alleviare la fatica delle lunghe passeggiate, o per la morbidezza simile a lana per tenere in caldo i piedi.
Grazie a proprietà antinfiammatori, l'infuso di fiori e foglie piccole meglio, filtrato benissimo per evitare di ingerire la lanugine che potrebbe essere irritante, serve per il catarro e le malattie respiratorie, e come clistere per risolvere infiammazioni intestinali.
Sempre le foglie con un uso esterno, in cataplasma, per la pelle, sia acne che foruncoli o infiammazioni di vario genere, pure emorroidi.
I fiori hanno capacità tintorie che vanno dal giallo al verde, l'infuso serviva per ravvivare il colore biondo dei capelli
Proprio per la forma lo stelo floreale ha preso il nome di "Candela del Re", a fine fioritura unto con il sego serviva come torcia già ai tempi dei Romani e le foglie seccate per fare gli stoppini delle lampade a olio,
Ed ecco qui dal fuoco al fumo.
Come espettorante, fluidificante del catarro e antinfiammatorio è una delle erbe fumate, anche per la facilità con la quale si trova.
Non potevo passare oltre e ne approfitto per parlare dell'argomento.
Ormai erroneamente si ci riferisce al fumo parlando quasi esclusivamente di tabacco e scarse sono le nozioni che si possono trovare su libri di erbe, o anche in internet per i profani come me, su cosa e perché sia stato fumato prima della conoscenza del tabacco in Europa, visto che anche questa pianta l'ha portata Colombo e non certamente perché gli indigeni del continente scoperto ne facevano l'uso che ne facciamo adesso.
Senza neppure accennare alla Cannabis, argomento che non desidero affrontare, bisogna sapere che l'uomo in tutto il mondo ha sempre fumato erbe di tutti i tipi.
Il fumo veniva usato come medicina per alleviare dolori e fatiche, conciliare il sonno, rilassarsi, o per raggiungere stati di allucinazione varia in cerimonie e quindi spesso riservato ai ricchi o agli officianti delle varie religioni.
Celti, Greci, Romani, pare che tutti fumassero qualcosa. Senza arrivare a loro, dei quali non ho esperienza diretta 😜, ho però conosciuto persone non molto più grandi di me che hanno fumato Vitalba, Tasso Barbasso, Lampone, ecc., anche perché il tabacco era caro e in certi periodi, come la guerra, difficile da reperire.
- Vecchio ricordo di famiglia di un mio prozio, ritrovato in un cassetto qualche anno fa -
- Scatolina portatabacco con tabacco, cartine e tre sigarette Alfa - fine anni '40 -
Se il fumo è forse antico come l'uomo pochi sanno che le sigarette hanno meno di 200 anni, la prima pare sia stata fatta con la carta delle munizioni durante un assedio in medio oriente, il successo portò a vere e proprie "fabbriche" di sigarette fatte a mano, con le evidenti contaminazioni di mani e saliva di chi le faceva.
Intorno al 1880 venne inventata la macchina per l'arrotolamento e la produzione di sigarette subì un balzo, anche per il minor costo e da lì fu tutto un crescendo, diffondendo a macchia d'olio la dipendenza da tabacco in tutto il mondo.
Devo fare una doverosa premessa.
FUMARE NON È MAI UNA PRATICA SANA
Il fumo aspirato derivante dalla combustione di qualsiasi cosa è sempre dannoso in qualche maniera, ma c'è da aggiungere che per chi fuma è meno dannoso quello di una sigaretta costruita con erbe che non contengono nicotina o altri veleni riconosciuti e che soprattutto non creano dipendenza.
Un consumo intelligente suggerisce di usare erbe con qualche proprietà curativa, come il Tasso barbasso, e non con componenti pericolosi come nel caso della Vitalba, fumata ahimè, da tanti contadini fino a dopo la guerra e dannosissima per gli alcaloidi tossici che contiene.
Un conoscente, di poco più vecchio di me, qualche anno fa, mi raccontò di come fumando la Vitalba ogni volta stava male ma che quando sei giovane e sei in compagnia fai anche cose senza senso.
Uno dei motivi più interessanti del fumare erbe, oltre al valore terapeutico, di disabituare al fumo di tabacco.
Attualmente vengono vendute sigarette di erbe varie, con quel preciso scopo, facilmente reperibili su farmacia e internet, con miscele di piante varie, ma ho avuto difficoltà a capire cosa ci sia dentro, o se c'è scritto spesso sono erbe che vengono da lontano.
Potevo quindi astenermi dal provare volendo scrivere il post?
Il "per sentito dire" non mi piace, così con la complicità di un amico fumatore e le scarse nozioni apprese qui e là ho provato.
Pare che per soddisfare le esigenze sia necessario preparare una mistura, come si dice oggi un blend, almeno di tre erbe, dove una funga da vettore, una da aroma e una abbia qualche proprietà più specifica.
La mia prova si è indirizzata verso una buona parte di foglie di Lampone, che mi ha confermato un amico erborista aiutino a eliminare l'effetto della nicotina, e sembra strano ma una delle foglie più fumate anche per l'aroma, una di Tasso barbasso per le proprietà antinfiammatorie, un pizzico di Iperico e uno di Artemisia per quelle rilassanti, ma avrei potuto usare Lavanda, Menta, Finocchio, Timo o Rosmarino, Petali di Rosa , Camomilla, non la Salvia che è sempre un'erba che non si sa mai.
Le erbe vanno seccate, ma non devono essere troppo secche, nel caso una volta sminuzzate basta una spruzzata di acqua appena appena e poi sistemate dentro una cartina come una normale sigaretta, preferibilmente usando un filtro.
Non sarò certo io ad incoraggiarvi ed evitate di chiedermi consigli, non ne ho, oltre a quello che ho scritto. Ripeto, pochissime sono le nozioni che si trovano sull'uso, anche terapeutico, delle sigarette di erbe.
Come sempre l'unico vero suggerimento è quello di rivolgersi ad un erborista esperto che certamente avrà nel corso degli studi appreso nozioni scientifiche che io non ho sull'argomento e di non cominciare a fumare per provare, ma solo se questo può essere il mezzo per smettere di fumare tabacco.
Sempre è possibile con le stesse erbe creare dei bellissimi Smudge o mazzetti da fumigazione, dei quali avevo già scritto qui:
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
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