FIOR DI LUNARIA, FIOR DI MONETA
È davvero questo l'anno della Lunaria!
Non ne avevo mai visto tanta, andando e tornando dai miei monti al mare è tutto un color rosa violaceo ai bordi delle strade, quasi qualcuno l'avesse seminata.
Speriamo sia di buon auspicio, visto che nel linguaggio magico delle piante, per la somiglianza dei suoi frutti con delle grosse monete, il nome con il quale è più conosciuta è Moneta del Papa, la si ritiene portatrice di ricchezza, in grado di proteggere dalla miseria e dagli spiriti maligni e che ce ne sia bisogno in questo periodo non c'è dubbio
Lunaria pare invece derivi dal nome "luna" che gli alchimisti davano all' argento convinti come erano che questa pianta riuscisse a trasformare il mercurio appunto in argento.
D'argento diventano i frutti quando seccando, strofinati e tolti delicatamente i semi fra le due parti, rimane un sottilissimo disco madreperlaceo che può ricordare una moneta e per alcuni riflette la luce lunare.
Quanti ne facevamo una volta perché fossero pronti per abbellire le case in inverno, adesso mi piacciono anche così seccati e basta, sempre per usarli in composizioni dall'autunno in poi .
Il motivo perché ne parlo qui non è il mero ricordo melanconico del suo uso decorativo, ma per il fatto che anche questa è un'erba commestibile, e commestibile in tutte le sue parti.
I fiori, decorativi in un angolo del giardino, sotto ad altri alberi o arbusti, profumano specie di sera e sono ricercati da api e farfalle.
Dal fiore si evince facilmente si tratti ancora una volta di una parente del cavolo, della senape, del ravanello ecc. cioè della famiglia delle Brassicaceae o Crucifere per via dei quattro petali in croce, quindi il suo gusto è piccante, da tener presente se si usano i fiori, o i frutti verdi ancora immaturi, le siliquette, nelle insalate.
I semi possono essere pestati e dare un condimento davvero molto simile alla senape, mescolati ad aceto e sale.
Ho già scritto diverse volte che le piante con sapore così prevalentemente piccante non fanno parte dei miei misti di erbe, per il semplice motivo che mi sembra alterino troppo il gusto delle altre, mentre sono usate da chi piace.
Così le prime foglie che escono in primavera, basta essere certi di riconoscerle, il fusto, i fiori, la radice in autunno quando diventa più carnosa, bollito o crudo tutto è commestibile, basta che sia gradito il sapore.
Come sempre esistono diverse varietà botaniche di Lunaria, alcune con fiori anche bianchi e frutti più allungati che rotondi e si nota la somiglianza con una parente, la Alliaria>>>qui che però si distingue immediatamente per l'odore di aglio.
Come altre erbe comuni le si sono sempre attribuite proprietà curative, ora studi scientifici si soffermano sui suoi contenuti di acido nervonico, utile per il cervello, che potrebbero essere interessanti nella cura dell' Alzheimer e della Sclerosi.
Ricca di vitamina C e minerali e antiossidanti, qualche foglia non può che far bene.
Non mi risulta sia protetta, ho letto comunque che in alcuni luoghi è ritenuta rara, qui quest'anno non lo è di sicuro.
Occorre ricordare che è una pianta bienne, solo in alcuni casi eccezionalmente annua, nonostante il nome dato a una varietà da Linneo, Linaria annua, la più comune.
Sarà il caso di farne gran scorta, nella speranza che funzionino gli effetti magici, che possa regalarci salvaguardia dai maligni, dalla miseria e riporti gli uomini alla chiarezza e all'onestà come il suo nome inglese Annual honesty sembrerebbe significare.
Forse quest'anno ce n'è tanta proprio perché la natura sapeva che ne serve una quantità notevole, per tutti.
Buona Pasqua
-foto dal web-
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Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
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