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Il Blog di Lella Canepa

Immagine del redattorelellacanepa

FIOR DI MIMOSA



Ogni anno, mentre scopro che Febbraio È sensitivo e, per pudore, torbido, Con minuto fiorire, gialla irrompe La mimosa. G. Ungaretti


Inutile aspettare marzo per parlare di mimosa.

Lo strano inverno tiepido di quest'anno l'ha fatta fiorire in riviera già da15 giorni, se non più, appena passato Natale già sembrava primavera con tutto quel giallo profumato ovunque.

Perché scriverne in un blog di erbe commestibili? perché la mimosa lo è, come già ho ricordato qui >>> Fior d'acacia, glicine e maggiociondolo molto più della Robinia chiamata a sproposito acacia, ma chissà perché l'ho sempre vista usare molto meno in cucina.

Una confusione fra le due piante, anzi tre: l'Acacia quella a fiori bianchi a grappolo, che non è un'acacia ma una Robinia e la Mimosa gialla che non è una Mimosa ma un'Acacia e la vera mimosa sarebbe quella a fiori tipo piumino rosa, l'Albizia.

Perché Mimosa sarebbe solo un genere botanico di piante con la caratteristica di contrarre le foglie se toccate.

In casa abbiamo sempre chiamato la mimosa comune gialla Gaggìa e ho poi scoperto che questa è un'altra ancora, l’Acacia farnesiana, con fiori gialli più grandi e profumo simile più intenso, così tanto per complicare ancora di più, anche se mia madre, venendo di moda il rametto di mimosa per la festa della donna, si ostinava a dire "non è la vera gaggìa", ma sono dovuti passare anni di letture prima che capissi.

In comune hanno la famiglia botanica delle Fabaceae, e ce ne sarebbero altre ...


Già m’accoglieva, in quelle ore bruciate sotto ombrello di trine, una mimosa, che fiorì la mia casa ai dì d’estate, coi suoi pennacchi di color di rosa ...

Le mie piante - G.Pascoli


Fatta un minimo di chiarezza, si fa per dire, parliamo dell'uso in cucina.

Importante:

  • è commestibile solo il fiore, le foglie meglio di no.

  • non usare nelle pietanze fiori di fioristi imbevuti di sostanze chimiche per mantenere il fiore, concimi ecc.

  • non usare fiori raccolti ai bordi delle strade trafficate

Esistono diversi piatti con il termine mimosa nel nome, la più famosa la Torta Mimosa, un pan di Spagna sbriciolato per avere l'effetto fiori, o l'Insalata Mimosa a base di patate, pesce e tuorlo d'uovo sbriciolato, forse in origine preparati proprio con i fiori della Mimosa e poi abbandonati per poter preparare questi piatti tutto l'anno.

A parte le onnipresenti frittelle, possono essere usati per decorare, accompagnare asparagi o verdure ripassati in padella, insaporire un burro per condire dei tagliolini sfiziosi, aggiunti all'ultimo ad un risotto al parmigiano, o usati con tutta la fantasia che si vuole, tenendo presente che a tutti può non essere gradito il gusto dolce, che ricorda un po' la camomilla, il retrogusto leggermente amaro e il profumo molto aromatico che trasmette al piatto.

È necessario usare fiori freschissimi e accertarsi delle eventuali allergie dei commensali, io per esempio non posso usarli, se non per piccole decorazioni.

Il profumo cambia con il passare dei giorni e ancora più intenso è quella della suddetta Gaggìa se si pensa che in Sicilia venivano usati mazzi di questo fiore per confondere i sensi delle ragazze per far all'amore, gli Arabi preferivano stordirle con il gelsomino.



La storia della mimosa scelta per la festa della donna l'otto marzo ha origini più semplici e innocue.

Teresa Mattei insieme a Rita Montagnana e Teresa Noce, decisero per questo fiore perché pareva un fiore povero, presente ovunque, facilmente e gratuitamente recuperabile nelle campagne, ma la storia della festa della Donna già l'ho raccontata qui>>>Donna



Tra le proprietà insospettabili della mimosa ci sono quelle degli oli essenziali ricavati dai fiori, specie dell'Acacia farnesiana e usati in profumeria, oleoliti anche fatti anche in casa con fiori e corteccia che hanno qualità elasticizzanti per le pelli mature.

Basta mettere un pugno di fiori in un barattolo coperti di olio, meglio di mandorla o di jojoba o di sesamo, e lasciare coperto da una garza, per una ventina di giorni massimo un mese, meglio riposta al buio sopra una mensola in alto dove arriva il calore di un termosifone, per esempio.

Quest'anno ho deciso di fare un oleolito misto di fiori di calicanto e di mimosa per poi confezionarmi una crema da notte.

Il metodo più semplice per farsi una crema è descritto qui >>>Calendula Fiorrancio

Non uso conservanti di nessun genere, perché ne faccio poca e vado da un fiore all'altro cambiando a secondo quello che mi offre la stagione, finita mimosa e calicanto ci sarà il lillà.

Molte proprietà sono nella corteccia usata da tempi antichi ma non ho esperienze personali in merito da raccontare.

Ho letto di utilizzi per la pelle, per cicatrizzare le ferite e altro, ma preferisco il consiglio di un esperto erborista, anche perché si è visto c'è acacia e acacia.

Ricca di tannini è usata anche per colorare stoffe.

E infine nominata nella Bibbia in vari passaggi, quando nell'Esodo per la costruzione dell'Arca dell'Alleanza dove erano custodite le Tavole della Legge si nomina l'acacia, si intende proprio quello di una varietà di mimosa.


1 Bezaleel fece l'arca di legno di acacia: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza,

un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza.

2 La rivestì d'oro puro, dentro e fuori. Le fece intorno un bordo d'oro.

3 Fuse per essa quattro anelli d'oro e li fissò ai suoi quattro piedi:

due anelli su di un lato e due anelli sull'altro.

4 Fece stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro.


Dal libro dell'Esodo 37, 1-5





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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


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