IL PREZZEMOLO
Mescola per benino aglio , salvia, e pepe fino, prezzemolo , e buon vino.
Se il miscuglio non si falsa, forman sempre buona salsa
Scuola Medica Salernitana
Dappertutto come il prezzemolo...
Qui, sul mio blog non ne avevo ancora sentito la necessità.
In queste feste appena trascorse ne ho usato talmente tanto per fare tutti i Cappon Magro che ho pensato valesse la pena parlarne o meglio scriverne.
Se c'è un'erba davvero conosciuta e usata in tutto il mondo questa è il prezzemolo, tanto che non è nemmeno certo da dove provenga, probabilmente dalle aree mediterranee dove è conosciuto e usato dall'antichità.
Botanicamente della famiglia delle Apiacee, la stessa della Cicuta e tante altre con qualche tossicità, molto somiglianti fra loro, per questo se ne sconsiglia la raccolta nei prati, essendo fra l'altro non così facile trovarlo spontaneo selvatico, al massimo il seme dall'orto si sposta e va a nascere vicino.
Per riconoscerlo nella mia maniera empirica dovrebbe essere sufficiente l'odore e lo stelo che non è rotondo perfetto ma con una insenatura, mentre in altre è liscio.
Occorre ricordare che un riconoscimento di questo tipo non è sufficiente, deve essere l'insieme di più fattori a garantirne con certezza l'identificazione.
L'insenatura presente nello stelo del prezzemolo per esempio tende a sparire se il gambo è grande, anche se con un minimo di sensibilità si riconosce negli altri più piccoli, così come la cicuta in certe parti può trarre in inganno, sempre se non si ha un minimo di esperienza e sensibilità.
Proprio per la facile confusione spesso veniva coltivato in vaso, perché più controllabile la possibilità di mescolarsi nel terreno aperto a altre piante, il vaso tenuto vicino a casa per l'uso frequente che se ne fa.
Della cicuta sono velenosissimi i frutti immaturi, ma anche una modica quantità di foglie può essere mortale, specie se mangiata cruda o in infuso.
Purtroppo la tossicità resiste e l'intossicazione può avvenire anche se ci si ciba della carne di un animale che ne ha mangiato.
I sintomi di un eventuale avvelenamento si manifestano dopo pochi minuti, meno di mezz'ora, con manifestazioni evidenti, gastrointestinali, tachicardia, tremito, bocca secca.
Gli animali non la mangiano normalmente, la riconoscono e la ignorano, gli unici a esserne immuni sono gli uccelli.
Ma anche il prezzemolo non è completamente innocuo.
Prezzemolo ne esistono come sempre, diverse varietà.
Interessante quello riccio per le decorazioni dei piatti.
A me piace quello che si è sempre seminato qui in campagna con le foglie più piccole e più aromatico, mentre quello che si trova in vendita spesso è quello con le foglie grandi che sa di poco.
Di solito il secondo anno va in semenza, e così è possibile riconoscere il fiore, simile alle altre Ombrellifere e raccogliere il seme per una nuova semina.
Ricco di proprietà medicinali, per il tratto urinario, digestivo, interessante per il contenuto importante di vitamine A e C, molto più di frutti come arance e albicocche, usarlo come medicinale casalingo diventa pericoloso per il contenuto di apiolo, sostanza presente specie nell'olio essenziale, ma anche in una tisana.
L'apiolo influenza le contrazioni della parete uterina, stimolando le mestruazioni, gli usi infatti, nella medicina popolare, erano indirizzati a provocare l'aborto, facendosi un tè di prezzemolo ma questo metteva a serio rischio anche la vita della donna che provava.
Questa non è una mera credenza popolare è un'informazione con basi scientifiche.
Personalmente mi fu sconsigliato l'uso del prezzemolo in gravidanza, dal mio ginecologo, dato delle piccole contrazioni che avevo già di mio.
Sì usavano anche i cataplasmi di prezzemolo per la mastite del seno e per far andare via il latte.
Si dice che la dose tossica mortale per l'uomo sia di 200gr. che è una quantità enorme, in quanto il prezzemolo è leggerissimo, mentre ridotto in decotto è più facile usarne tanto senza accorgersene.
Ed è questo che mi chiedono spesso quando parlo di erbe, ma allora quando si mangia tanta salsa verde?
È davvero difficile arrivare a mangiare due etti di prezzemolo mangiando salsa verde... magari si mangiano due etti di salsa verde ma non è l'unico ingrediente.
Non è poi cosi piacevole da mangiare una simile quantità, chi mai si è fatto un'insalata di prezzemolo?
Non credo che nemmeno una tisana di prezzemolo sia la cosa più buona da assaggiare e qui ci potrebbe salvare l'istinto (finché ce lo avremo) e le nostre papille gustative deputate a riconoscere i vari tipi di amaro, raggiunta una soglia ci dovrebbe disgustare. e quindi non così facile berlo.
Un altro uso tradizionale al limite della farmacopea casalinga, era quello di provocare l'evacuazione dei neonati con problemi di stipsi, sollecitando con uno stelo di prezzemolo appena unto d'olio la cavità anale, e anche questo l'ho visto fare personalmente.
Adesso si sconsiglia un uso simile, perché è innanzitutto antigienico, e una stimolazione manuale potrebbe dare una "cattiva abitudine" all'intestino del lattante.
Dell'uso del prezzemolo in cucina non mi perdo a dire, va bene con tutto, pesce, carne, verdura, sughi, ecc.
Si usano prevalentemente le foglioline, o almeno così mi è stato insegnato, ora invece si tende a servirsi anche dei gambi, non so, ma non ci sono abituata, così come uso poco le foglie del sedano.
Nella mia cucina il trionfo del prezzemolo è la salsa verde.
Quella per il Cappon magro o il mio magrissimo è a questo link >>> .
Leggermente diversa potrebbe essere quella che accompagna un bollito, il classico bagnet verd, lasciato un poco più grossolano e con meno ingredienti.
La base vuole prezzemolo, aglio, acciughe, mollica bagnata nell'aceto, olio di oliva, da quando fu descritta da un cuoco di corte Savoia a metà dell'800.
Le aggiunte successive, tuorlo d'uovo sodo, capperi, olive e in Liguria pinoli, sono a piacere, ognuno ha la salsa verde sua.
Se un volta si usava la mezzaluna è anche questa una salsa che ancora prima era fatta al mortaio, oggi quella per il cappon magro mi piace fine e la faccio con il mixer e non mi si è mai scurita nemmeno dopo una settimana in frigorifero.
Per la conservazione, anche qui con un minimo di attenzione si può tenere la pianta tutto l'inverno, in frigorifero fasciato nella pellicola dura un bel po', se invece mi capita di averne tanto lo congelo, ma non è che mi soddisfa molto e ancora meno secco o sott'olio.
Lo uso se ce l'ho fresco.
Come tutte le piante con proprietà il prezzemolo entra nel mondo mitologico e della magia.
Gli antichi Greci e Romani si facevano corone di prezzemolo convinti che mettesse in relazione i vivi con il mondo dei morti.
Fin dal 1500, se non prima, Prezzemolina è la protagonista di molte fiabe, riproposte anche con altri nomi e da molti autori famosi.
La storia è sempre più o meno la stessa, una madre golosa di questa pianta deve cedere la neonata a streghe che non potendo godere della vita si appropriano della sua, ma Prezzemolina vincerà e tornerà dal regno dei morti.
Le attinenze con Raperonzolo e Cenerentola sono fin troppo evidenti.
Così come, la pianta, una volta nata, tagliata anche più volte, rivegeta velocemente, come se davvero "tornasse".
Nel quotidiano dei contadini il prezzemolo non va mai trapiantato, sarebbe di grave malaugurio.
Va seminato, possibilmente nel giorno del Venerdì Santo, in maniera leggera, non interrato, semplicemente mescolato a sabbia, perché deve sentire il suono delle campane e sta molto tempo a nascere, anche 40 giorni, perché, si dice, deve tornare dal diavolo almeno tre volte.
Queste credenze dovrebbero dare l'idea della considerazione che avevano del prezzemolo una volta.
Imparare ad usarlo ma non ad abusarne e per questo non c'era niente di meglio che raccontare affascinanti storie perché rimanessero nell'immaginario popolare e si trasferissero nella vita quotidiana.
Se qualcuno spesso sorride quando racconto queste cose, occorre ricordare che era il mezzo più semplice per insegnare la pericolosità di certi usi e consumi, quando anche la scienza non era così conosciuta e forse nemmeno ancora nemmeno scientificamente si sapeva il perché o il percome.
Non si usa più raccontare certe cose, io però incontro sempre più spesso persone che non riconoscono il prezzemolo dal sedano, dalla cicuta, dalla carota e nozioni scientifiche non ne hanno lo stesso.
Oggi che abbiamo il sapere a portata di mano non ci interessa saperlo e non ci interessano nemmeno le favole.
"Il prezzemolo non serve riconoscerlo, va bene quello surgelato", e questa non è battuta mia, ma di una ragazza che così mi rispose tempo fa ad un incontro, non posso nemmeno sperare che lo riconosca perché le cresce dentro le orecchie, come si diceva una volta ai bambini perché si ricordassero di lavarle per bene, oggi ci laviamo tutti, forse anche troppo.
Condividi il post! e poi torna, troverai esperienze affascinanti.
Se vuoi puoi iscriverti alla news letter cliccando qui>> per non perderti nessun articolo.
Lella
Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.
Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.
Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>
Comments