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Il Blog di Lella Canepa

Immagine del redattorelellacanepa

LA FELCE DOLCE O FALSO RECANISSO


vecchio muro ricoperto di Polypodium

Qualche giorno fa mi si chiedeva del Recanisso in Liguria.

Io non l'ho mai incontrato come pianta dal vero, forse una volta c'era anche in Liguria, perché allo stato spontaneo viene segnalata un po' in tutte le regioni italiane, meno Liguria e Piemonte.

Cosa si identifica con questa parola dialettale? La radice essiccata di liquirizia, che veniva tenuta in bocca e succhiata da vecchi e bambini per approfittare delle innumerevoli proprietà di questa pianta.

Ne ho sempre uno in borsa, comperato sui banchetti alle fiere, che sfilacciato in punta può servire da spazzolino da denti di emergenza.

Tra le altre doti la liquirizia è utilissima nell'igiene orale, combatte l'accumulo di batteri.


bastoncino di recanisso, radice di liquirizia

Questo post non è però su questa pianta.

Sui monti, dove i soldi erano meno e anche per comperare un bastoncino di liquirizia si potevano incontrare delle difficoltà era più facile ed economico usare la radice di una felce, il Polypodium vulgare, comunissimo ovunque ci sia un muro umido e all'ombra, vicino o sopra qualche pianta di quercia, castagno o simili.

Una delle felci più comuni, lo denota la parola vulgaris per definire la specie, presente praticamente ovunque fino a oltre 2500mt.


Felce dolce

Come tutte le felci, non fa fiori, (ricordo che chi riesce a vedere una felce fiorire avrà in dono il potere dell'invisibilità, >>>Di Felci e di Magia,) ma si riproducono tramite le spore che escono dagli sporangi arrivati a maturazione, situati nella pagina inferiore della foglia.



pagina inferiore di foglia di felce con sporangi raggruppati in sori

Anche la radice di questa felce contiene un piccolo quantitativo di glicirrizina, insieme ad altri componenti che ne fanno un alleato in caso di tosse, catarro, così come la liquirizia, agisce sul tratto gastrointestinale come lassativo e vermifugo, in misura minore e con la raccomandazione di non abusarne.

D'altronde anche la liquirizia, nonostante le incredibili proprietà, alza la pressione.


Radice di Polypodium

Nella foto sopra si intuisce che "poly-podium" probabilmente ha origine dalle molte radichette che partono dal rizoma principale, e nella foto le avevo già ripulite un po', specie dalla terra.

È proprio in questo periodo, prima dei freddi più pungenti, che la radice raccoglie all'interno, le sostanze zuccherine che le serviranno per sopravvivere all'inverno e rispuntare in primavera ed è ora che si può sentire di più il caratteristico sapore di bosco e un certo retrogusto di liquirizia.

Così raccolta e ben pulita, può essere usata anche a fine pasto per stimolare la bile, o essiccata e ridotta in polvere per usarla in tisana come espettorante.

Sempre con la dovuta misura che si deve ad una pianta della quale abbiamo perso l'uso quotidiano che potrebbe sfociare nell'abuso senza riflettere.

La glicirrizina è pur sempre una saponina ed è a quello che si deve l'azione sul catarro e la tosse e anche sull'intestino.


radice di felce pulita

Se si vogliono stupire gli ospiti, dopo le abbondanti libagioni si può sempre offrire un bastoncino pulito di radice di "liquirizia di monte", che non va mangiato, ma semplicemente, tenuto in bocca, succhiato, come facevano bambini e adulti di una volta a mo' di sigaro.

Anche questa è una delle tante cose che mi ha insegnato mia madre, anche se io la guardavo sospettosa e oggi ho raccolto la felce delle foto dallo stesso posto dove lei forse più di 50 anni fa mi raccontava del suo finto recanisso.



La foglia di Polypodium si presta bene all'essiccazione per essere poi usata in composizioni di quadretti o fresca per essere stampata sulla stoffa sia in ecoprint con cottura che con il metodo del martello.
















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Lella

 

Lella Canepa, creatrice di "Donne da Ieri a Oggi" una fantastica mostra poi tradotta in un libro e di "Erbando" un ricercato evento che produce sempre il "tutto esaurito" da subito, anch'esso tradotto in un manuale dove si impara a conoscere e raccogliere le erbe selvatiche commestibili come facevano i nostri avi.


Lella Canepa ama da sempre tutto ciò che è spontaneo, semplice e naturale e coltiva da anni la passione per tutto quello che circonda il mondo manuale del femminile. tramandato per generazioni da sua mamma, sua nonna e la sua bisnonna.


Se vuoi, puoi metterti in contatto con Lella qui>>


 


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